Revisione dei protocolli sulla terapia del dolore
Da questa definizione si evince come il dolore sia innanzitutto una percezione e non un fenomeno sensoriale risultante da una componente percettiva (nocicezione) legata alla trasmissione dello stimolo doloroso al cervello e da una componente legata all’esperienza che dipende esclusivamente dal soggetto, dal modo in cui percepisce e sperimenta la sensazione del dolore (la soglia del dolore, cioè il limite oltrepassato il quale una sensazione diventa dolore, è soggettiva).
Il dolore nella sua forma transitoria è un sintomo di difesa dell’organismo, che permette di “correre ai ripari” prima che si verifichi un danno tissutale importante (dolore come sintomo, cioè “fisiologico”). Il dolore come sintomo dovrebbe essere considerato il quinto segno vitale insieme a pressione arteriosa, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria e temperatura corporea (JAMA, 1995).
Quando il dolore si protrae nel tempo e diventa cronico perde la sua funzione di “allarme”, provoca nel paziente cambiamenti fisici, ma soprattutto psicologici e sociali, con ricadute economiche, che gli conferiscono i caratteri di malattia vera e propria.
Il corso si propone di:
- aggiornare il personale sanitario circa l'introduzione di nuovi protocolli sulla gestione del dolore acuto, cronico e post-operatorio
- diffondere la sensibilità negli operatori sanitari alla rilevazione del dolore attraverso l'utilizzo di appropriati strumenti di misurazione
- Il dolore acuto e cronico
- Cause, sintomi e diagnosi
- Classificazione del dolore: lieve, moderato e severo
- I farmaci e le terapie per il dolore
- Schemi di terapia e loro utilizzo
- Discussione e compilazione questionario
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